Necrologio di Sr.M. Teresa Figus

Verso la Patria comune, noi pellegrini sulla terra,
affrettiamo nella speranza il nostro cammino,
lieti per la sorte gloriosa di questi membri eletti della chiesa
che ci hai dato come amici e modelli di vita”
(Prefazio di tutti i Santi) 

Nella splendida luce della solenne Liturgia di tutti i santi il 27 ottobre 2015 alle ore 23 la nostra carissima Consorella Sr  Maria Teresa (M. Vincenza) Figus  terminava la sua vita terrena.
Era nata, in Sardegna a Cabras, il 16 settembre 1926. Entrò in monastero il 21 febbraio  1951.  Faceva parte delle  8 Monache del Monastero di Rosano che  il 13 Novembre 1966 aprirono il Monastero S. Maria del Mare a Marinasco

“Donna di Pace”

ci piace vedere in questa affermazione la sintesi di tutta la vita della nostra carissima Sr. M.Teresa. Sminuiva ogni realtà negativa soprattutto i limiti e difetti delle sue consorelle.

Sì, tutta la sua persona: volto, parole, atteggiamenti rivelavano un esercizio abituale di GIOIA, SERENITA E PACE .

Quanti hanno avuto  modo  di avvicinarla, per i suoi tanti lavori di ricamo, si sono sentiti avvolti da quest’onda benefica e ne conservano ancora un caro ricordo.

Era entrata in monastero perchè voleva” “cantare le Lodi di Dio”. Aveva una voce di usignolo. Ha esercitato l’ufficio di cantora fino a pochi anni fa.

Prediligeva, il canto gregoriano la sua voce esprimeva tutta la bellezza , la profondità di questo canto della Chiesa. “Davanti agli angeli, voglio cantare a te  O Signore.” Con queste disposizioni si  preparava con grande impegno, amore, zelo.

Aveva anima di artista, amava il canto, la musica, la pittura, il ricamo e vi riusciva molto bene.  Si impegnava a trasmetterlo alle giovani.

Un profondo amore alla natura la rendeva attenta a cogliere la varietà dei fiori e di goderne la bellezza. La si vedeva anche in tarda età ad attardarsi nel giardino per  piantare, innaffiare perché per lei le piante avevano una voce:  le chiedevano  di essere curate…

Anche gli animali erano oggetto delle sue attenzioni. Persino i piccoli insetti, infatti, non voleva che si uccidessero…

Pur vivendo in monastero non si era affievolito il suo grande  amore per i parenti: aveva un debole per i nipoti che amava teneramente.  Spesso si portava col pensiero nella Sua terra natale: La Sardegna e raccontava ripetutamente, con entusiasmo, alle  sue consorelle le bellezze di questa terra.

L’affascinava lo studio dell’astronomia di tutto ciò che sta al di fuori della terra: sistema solare, galassie…

Durante la sua malattia ha conservato la sua dolcezza, mitezza. Si è addormentata dolcemente, La madre che l’ha vegliata, insieme alla Superiora della Clinica Madre Daniela l’hanno vista spegnersi lentamente così come una candela che arde, riscalda, illumina, tutto silenziosamente.

Così è stata la Vita della nostra amata Consorella: Candela che arde, illumina riscalda senza far rumore. Ma gli angeli tutto hanno raccolto per deporlo davanti al trono di Dio  dove  ora

“con tutti gli eletti  celebra la festa eterna del cielo”.